Addio al pittore milanese Giorgio Salmoiraghi: dal ritratto di papa Giovanni Paolo II alla pubblicità della Barilla
Si è spento all'età di 86 anni nella sua casa-studio di Milano lo scorso 27 dicembre. Nel 1990 gli fu conferito l'Ambrogino d'oro. Per un anno frequentò le stanze di papa Wojtyla
Giorgio Salmoiraghi con papa Giovanni Paolo II davanti al ritratto che realizzò tra il 1986 e il 1987
Addio a Giorgio Salmoiraghi, artista, pittore, intellettuale curioso e appassionato. Si è spento il 27 dicembre nella sua Milano, dov'era nato nel 1936 e a cui è rimasto sempre visceralmente legato, come testimonia l'Ambrogino d'oro conferitogli nel 1990. Le sue spoglie riposeranno nel Cimitero Monumentale di Milano.
Salmoiraghi fu un artista modernissimo, ma con l'anima intrisa di una profonda «classicità», sin dai banchi del liceo artistico di Brera, che frequentò a metà anni '50. Attivissimo già nella Milano degli anni '60, fu motore di quel fermento che avrebbe portato alla nascita del «Museo della Scienza e della Tecnica». Sempre a Milano, con Valmore Grazioli e Gabriel Mandel, fondò la rivista d'arte «Rinnovamento», la cui missione era proprio coniugare arti classiche e moderne. Di lui, nel 1972, un critico francese esaltò la capacità di sfatare «il pregiudizio così diffuso in Francia che non sia consentito dipingere e disegnare nel XX secolo come lo era in passato, correttamente e rispettando le leggi della verosimiglianza visiva». Classico, ma moderno, dunque. Fino ad arrivare ad ispirare, in pieni anni '80, una fortunata campagna pubblicitaria della pasta Barilla.
Fortissima nell'opera di Salmoiraghi la componente del sacro. Per un anno, nel 1986, frequentò le stanze di Giovanni Paolo II: il ritratto che realizzò di papa Wojtyla, proprietà delle collezioni vaticane, è conservato nel palazzo San Callisto, a Roma. E prima ancora, nel 1982, lavorò per due anni al grande trittico della chiesa di San Giacinto di Brescia, dove giovedì 29 dicembre sono stati celebrati i suoi funerali.
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